I punti e le infrastrutture di ricarica elettrica sono in netta crescita.
Impianti Elettrici Verona , Impianti Fotovoltaici Verona , Prodotti Tesla VeronaMotus-E è la prima associazione italiana dei principali operatori industriali, del mondo accademico e dell’associazionismo ambientale e d’opinione per favorire la transizione del settore nazionale dei trasporti verso l’adozione massiva di mezzi sostenibili, promuovendo la mobilità elettrica e divulgandone le opportunità industriali e i benefici connessi alla tutela ambientale.
Il report annuale Motus-E è alla quarta edizione: un’analisi dedicata alla rete di ricarica a uso pubblico in Italia, che mostra la situazione attuale, attraverso dati aggiornati a dicembre 2022.
Secondo le ultime elaborazioni, in Italia risultano installati 36.772 punti di ricarica in 19.334 infrastrutture di ricarica (o stazioni, o colonnine) e 14.048 location accessibili.
Al 2022, i punti di ricarica sono cresciuti di 10.748 unità e le infrastrutture di ricarica di 6.111 unità, con un aumento rispettivamente del +41% e del +46%. Se si compara questo andamento con il trend registrato nel 2021, si può notare una importante accelerazione del tasso di crescita. È inoltre interessante sottolineare come nell’ultimo trimestre (settembre-dicembre 2022) si sia registrato il più alto incremento di punti di ricarica in termini assoluti di tutte le rilevazioni Motus-E, con 3.996 punti di ricarica installati, confermando e rafforzando il trend migliorativo già evidenziato nelle rilevazioni precedenti. Anche guardando al tasso di crescita, quest’ultimo trimestre registra un valore più alto (+14%) del 2021.
Purtroppo, la crescita dei punti di ricarica non è stata accompagnata da un altrettanto importante progresso delle immatricolazioni di veicoli elettrici in Italia: a dicembre contiamo circa 170.000 veicoli BEV circolanti. Il 2022 si è chiuso con meno di 50.000 veicoli BEV immatricolati (49.058), a fronte degli oltre 67.000 dell’anno precedente, registrando un calo del - 27%, e una market share che scende al 3,7% dal 4,6%.
Auspichiamo che già nel 2023 si possa invertire il trend negativo.
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